Lapide dove sorgeva il campo di Coltano – Crediti: Federico Creatini
Dove siamo?
Siamo a Coltano
Oggetto di visite neofasciste, il cippo ricorda il centro di detenzione per repubblichini, tedeschi e collaborazionisti di varie nazionalità che gli Alleati allestirono al termine della guerra.
Nel risalire la penisola, gli Alleati crearono campi di internamento per prigionieri di guerra. A Coltano ne sorsero tre: il 336 per i soldati germanici; il 337 destinato agli italiani; il 338 per i collaborazionisti dell’esercito tedesco, soprattutto polacchi e sovietici. Le tre strutture rimasero in attività sei mesi e solo quella riservata agli italiani passò sotto la responsabilità del Ministero della guerra italiano.
La vicenda di Coltano fu riproposta all’opinione pubblica da alcuni ex internati: Pietro Ciabattini, ex militare delle SS italiane, denunciò la durezza delle condizioni di vita del campo e la sua esistenza relativamente ignota presso l’opinione pubblica e si batté perché in quel terreno fosse collocato un cippo commemorativo. Inaugurato nel 1996, il cippo è stato periodicamente imbrattato e frantumato. Tuttavia, esso viene periodicamente ripristinato dalle associazioni memorialistiche della RSI, che tuttora svolgono commemorazioni presso il terreno dove sorgeva il campo.
Struttura ricettiva o Museo: no
Collocazione geografica: Coltano (PI), Toscana
Consigli alla visione o alla lettura
Coltano 1945. Un campo di concentramento dimenticato
Libro
(Pietro Ciabattini, 2009)