Hotel Internazionale, Brindisi – Crediti: Annabella De Robertis
Un altro albergo? Cosa ci facciamo qui, non vedo neanche un monumento…
Siamo a Brindisi, per un periodo capitale del Regno del Sud. Le stanze di questo albergo prima ospitarono il re e il governo di Badoglio; poi il quartier generale della Missione Militare Alleata, installata qui per indirizzare il governo italiano e coordinare l’offensiva antitedesca.
Quindi gli Alleati occuparono il Sud Italia?
Di fatto sì, anche se quasi tutta questa zona fu dichiarata territorio libero, pur sotto il controllo dell’amministrazione militare alleata. L’obiettivo era assicurare l’ordine pubblico e cooperare per il ripristino di un governo libero.
Ma bombardarono anche voi? Mio nonno mi ha raccontato ciò che successe a Dresda…
Certo, Brindisi fu colpita duramente all’inizio della guerra: per questo l’ingresso degli Alleati in città non fu semplice, segnato da un forte risentimento. Bombardamenti durissimi si verificarono nel resto del Paese anche dopo il 1943.
Hotel Internazionale, 1930.
Crediti: Archivio di Stato di Brindisi.
Le prime azioni militari alleate sul territorio italiano avvengono dopo la dichiarazione di guerra del 1940, con attacchi aerei sugli insediamenti industriali del nord. I bombardamenti sull’intera penisola si intensificano negli anni successivi, senza risparmiare la popolazione civile (circa 60.000 vittime).
Il 9 luglio 1943 gli Alleati sbarcano in Sicilia e raggiungono senza resistenze Salerno e Taranto; in ottobre entrano a Napoli. La risalita rallenta con l’inverno, i rinforzi ricevuti permettono ai tedeschi di riorganizzarsi sulla Linea Gustav. Nel gennaio 1944 gli Alleati sbarcano sulla spiaggia di Anzio, incontrando una dura resistenza tedesca. Una battaglia violentissima si scatena intorno all’abbazia medievale di Montecassino.
Il 4 giugno Roma è liberata. I tedeschi si riassestano lungo la Linea Gotica, la cui parte orientale è sfondata nell’autunno. In novembre gli Alleati sospendono le operazioni, chiedendo di fare lo stesso ai partigiani (Proclama Alexander). Esse riprendono solo nell’aprile 1945, completando entro fine mese la liberazione del paese.
I tedeschi sono costretti alla resa incondizionata, firmata a Caserta il 29 aprile 1945 e operativa dal 2 maggio. Fino all’1 gennaio 1946 le regioni liberate, fatta eccezione per alcuni territori sul confine orientale, sono amministrate dal Allied Military Government (AMG).
La memoria della Guerra Alleata ha conservato un ruolo centrale. Molteplici testimonianze, dal Sud al Nord, hanno ricordato l’arrivo degli “americani”, la distribuzione di vivande, l’incontro festoso con la popolazione liberata.
Oltre alle rappresentazioni rimaste vive nell’immaginario collettivo, numerosi luoghi conservano traccia della risalita degli Alleati lungo la penisola. Tra i più significativi, i musei e i memoriali dedicati agli sbarchi e agli scontri militari, oltre ai cimiteri e ai monumenti che testimoniano le diverse provenienze nazionali – ventinove – delle truppe alleate. Il contributo angloamericano è ricordato nelle celebrazioni del 25 aprile, Festa nazionale della Liberazione.
Più carente è stata l’elaborazione pubblica dei bombardamenti alleati sui sull’Italia, delle violenze che in certe aree investirono le popolazioni civili o del tragico sfruttamento territoriale, funzionale alle esigenze della guerra, memoria scomoda e politicamente delicata che solo recentemente si è iniziato a considerare.
Luoghi di interesse
(Torino, Piemonte)
(Milano, Lombardia)
(Gaggio Montano, Emilia-Romagna)
(Nettuno, Lazio)
(Fontanellato, Emilia-Romagna)
(San Pietro Infine, Campania)
(Eboli, Campania)
(Catania, Sicilia)
(Vesime, Piemonte)
Consigli alla visione/lettura
O sole mio
Film
(Giacomo Gentilomo, 1946)
La ciociara
Film
(Vittorio De Sica, 1960)
Paisà
Film
(Roberto Rossellini, 1946)
The Battle of San Pietro
Documentario
(John Huston 1945)
Approfondimenti