Dongo, Cortile Interno di Palazzo Manzi. Una ragazza legge il pannello generale del Progetto FINE DELLA GUERRA – Crediti: Cooperativa turistica Imago
Dove siamo?
Siamo al Museo di Dongo
Istituito nel 1995, sorge nella località in cui il 27 aprile 1945 alcuni partigiani, bloccando un convoglio tedesco, catturarono Mussolini.
Il 25 aprile 1945 la delegazione del Comitato di liberazione nazionale Alta Italia intimò la resa incondizionata di tutti i fascisti e i militi della Repubblica sociale italiana. Mussolini fuggì da Milano in direzione di Como con i suoi più fedeli seguaci, nascondendosi tra i soldati di una colonna tedesca in ritirata verso la Svizzera. Due giorni dopo, un distaccamento della 52ª Brigata Garibaldi bloccò il convoglio, catturò Mussolini e altri gerarchi fascisti e li condusse nella sede comunale di Dongo, Palazzo Manzi, per ufficializzare l’arresto e interrogare il duce. Il 28 aprile 15 gerarchi furono fucilati sul lungolago di Dongo; Mussolini e la sua amante Claretta Petacci furono giustiziati davanti a Villa Belmonte, a Giulino di Mezzegra.
Nel 1995 fu inaugurato a Palazzo Manzi il Museo della Resistenza Comasca, che esponeva cimeli, fotografie e documenti relativi alla lotta partigiana sul Lago di Como. Nella stessa sede, nel 2014, è nato il Museo della Fine della Guerra, che idealmente raccoglie l’eredità della prima esposizione. Il percorso si articola in sette sale, con un allestimento multimediale e interattivo. Il palazzo è inoltre punto di partenza degli itinerari storici del progetto “Fine della Guerra”, identificati da una apposita segnaletica turistica, con lo scopo di valorizzare i luoghi del territorio lariano che furono teatro di avvenimenti storici fondamentali per la conclusione del secondo conflitto mondiale
Struttura ricettiva o Museo: sì
Sito web: www.museofineguerradongo.it
Collocazione geografica: Dongo (CO), Lombardia
Consigli alla visione o alla lettura
Mussolini ultimo atto
Film
(Carlo Lizzani, 1974)
Approfondimenti