Monumento ai caduti italiani d’Africa in Siracusa – Crediti: Tonio.86, CC BY-SA 4.0
Dove siamo?
Siamo al Monumento ai caduti d’Africa
Oggi al centro di scontri e polemiche, fu progettato nel 1938 per Addis Abeba come ricordo della campagna coloniale e spostato simbolicamente a Siracusa nel 1952.
Progettato nel 1938 da Romano Romanelli, il monumento era destinato alla città di Addis Abeba, in ricordo della campagna coloniale italiana del 1935-36. Presentata come missione civilizzatrice e di espansione economica, la guerra coloniale fu accompagnata dall’emanazione di leggi razziste e dalle violenze delle truppe dei generali Rodolfo Graziani e Pietro Badoglio.
L’opera, in marmo di Carrara e pietra bianca, ricorda la forma di una nave. Nella parte posteriore sono incisi i nomi delle località nel Corno d’Africa in cui si è combattuto. Sei statue in bronzo rappresentano i corpi militari italiani che hanno partecipato alla guerra coloniale, gli àscari (truppe indigene) e i lavoratori italiani in Africa.
Il secondo conflitto mondiale e la successiva perdita delle colonie ne impedirono il trasporto ad Addis Abeba; a lungo abbandonato in depositi e magazzini, il monumento subì saccheggi e parziali distruzioni. Nel 1952 si decise di ricollocarlo a Siracusa, che era stato porto strategico per le manovre in Africa Orientale. Lo stesso Romanelli individuò il luogo – piazza dei Cappuccini, a picco sul mare – e decise di collocare il gruppo monumentale con la prua rivolta in direzione dell’Africa Orientale.
Simbolo del passato coloniale italiano, il monumento, più volte imbrattato e vandalizzato, è al centro di scontri e polemiche e l’impegno di politici di estrema destra per la sua tutela e salvaguardia si carica di significato politico.
INFO UTILI
Struttura ricettiva o Museo: no
Collocazione geografica: Siracusa, Sicilia