L’ex campo di Arbe nel 2019 – Crediti: Eric Gobetti
Dove siamo?
Siamo al Campo di concentramento di Arbe-Rab
Fu costruito durante l’occupazione italiana e vi morirono quasi 1.500 civili, poi ricordati dal Memoriale di Edvard Ravnikar (1953).
Il 6 aprile 1941, le armate tedesche provenienti da nord-est invasero la Jugoslavia: pochi giorni dopo passarono il confine anche le truppe italiane, conquistando Lubiana e arrivando fino alla costa dalmata. Alla reazione dei partigiani jugoslavi, l’esercito italiano rispose rastrellando la popolazione e radendo al suolo diversi villaggi. Migliaia di persone furono deportate in campi di internamento allestiti sulle isole dalmate o in territorio italiano. Le penose condizioni di vita, spesso al di sotto della soglia di sopravvivenza, portarono alla morte di circa 4.000 internati.
In località Kampor, non lontano dall’abitato di Rab, nell’estate 1942 fu realizzato un campo che in sette giorni arrivò a contenere più di 4000 persone, in condizioni alimentari e igieniche terribili: vi morirono quasi 1.500 civili. Il campo di Rab si trasformò in seguito in luogo di transito e smistamento e molti degli internati furono trasferiti nel campo di concentramento di Gonars.
La vicenda del campo è oggi ricordata dal Memoriale realizzato sull’isola da Edvard Ravnikar (1953). Nessun rappresentante istituzionale italiano lo ha mai ufficialmente visitato.
Nella foto: Vista del campo di concentramento di Arbe nel 1946, CC BY-SA 3.0
Struttura ricettiva o Museo: no
Collocazione geografica: Croazia