Borgata Paraloup oggi – Crediti: ©Fondazione Nuto Revelli
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Siamo in Borgata Paraloup
Fu sede del primo quartier generale delle bande partigiane di Giustizia e Libertà del cuneese. Restaurata nel 2013 dalla Fondazione Nuto Revelli, ospita oggi un museo e una biblioteca.
La Borgata Paraloup – a 1360 metri di quota in Valle Stura – fu sede del primo quartier generale delle bande partigiane di Giustizia e Libertà del cuneese. Ne fecero parte, tra gli altri, Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco, Nuto Revelli, destinati a diventare protagonisti della lotta di Liberazione. Il villaggio attirò, tra il 1943 e il 1944, giovani da tutto il Paese, che qui ricevettero formazione politica e militare in vista della lotta per la liberazione e la ricostruzione di un’Italia democratica. Fondamentale fu la collaborazione della comunità locale della Valle.
Il luogo è legato alla memoria di Nuto Revelli, ufficiale degli alpini, che dall’estate del 1942 e fino alla ritirata aveva combattuto sul fronte russo e nel febbraio 1944 si unì alla Banda “Italia libera” di Paraloup, prima di spostarsi insieme alla IV Banda nel Vallone dell’Arma e poi in Francia. Nel dopoguerra ha pubblicato diversi libri sull’esperienza della guerra fascista e della lotta partigiana.
Abbandonata per alcuni decenni, la borgata è stata restaurata nel 2013 dalla Fondazione Nuto Revelli, secondo un progetto architettonico innovativo e sostenibile. La Fondazione ha acquistato le baite abbandonate di Paraloup per farne luogo di memoria della guerra partigiana, ma anche di tutela della cultura montana e contadina, nel pieno rispetto della realtà territoriale locale. Oggi vi si trovano il Museo del racconto, una biblioteca-sala convegni, e il Rifugio Paraloup, dedicato all’accoglienza turistica.
Nella foto: Borgata Paraloup. Banda Italia Libera con Nuto – Crediti: ©Fondazione Nuto Revelli
INFO UTILI
Struttura ricettiva o Museo: sì
Sito web: paraloup.it/
Collocazione geografica: Paraloup (CN), Piemonte
Consigli alla visione o alla lettura
La guerra dei poveri
Libro
(Nuto Revelli, 1962)
Approfondimenti